POJER E SANDRI

1975. Due giovani, due ettari di terra sulla collina di Faedo e un sogno: produrre vini di grande pregio da vigneti posti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra, zona viticola di montagna unica per collocazione geografica e sfumature climatiche che regala vini di grande impatto. Fiorentino Sandri e Mario Pojer, questi i nomi dei due ragazzi che da quel momento in poi firmeranno una delle più belle storie della produzione vinicola trentina. Curiosi, appassionati e assetati di sapere, Pojer e Sandri girano l’Italia e l’Europa visitando cantine e vigneti per cercare idee e soluzioni tecniche da riportare a casa e interpretare in chiave trentina. Nel 1979 l’azienda fu tra le prime, a livello nazionale, a commercializzare lo Chardonnay e tra le prime a livello regionale a produrre un sorprendente Sauvignon. L’uva vinificata nasce e cresce nei vigneti, per la maggior parte, di proprietà dell’azienda. Vigneti di montagna dove la natura scandisce il ritmo delle stagioni e imprime nei vini la sua identità. La lunga irradiazione solare dei vigneti, il tipo di terreno e l’Ora del Garda, che assicura una mite ventilazione durante le calde giornate estive, regalano una straordinaria unicità a questo luogo e lo rendono straordinariamente vocato alla viticoltura. A Faedo nascono molti dei grandi classici della cantina come la  Nosiola, il  Traminer, il Müller Thurgau, il Pinot Nero, il Sauvignon, il Vin dei Molini e anche le due riserve più importanti: il Bianco e il Rosso Faye. Il rispetto e la valorizzazione della natura del terreno sono principi imprescindibili. Rigore e sostenibilità le parole chiave. È vietato l’uso di diserbanti per assicurare la naturale fecondità della terra e dell’ambiente circostante. In vigna, ogni grappolo viene selezionato e raccolto a mano per beneficiare poi, in cantina, di un “idromassaggio brevettato” per rendere le uve il più pulite possibile. “Più le uve saranno pulite, più i vini risulteranno puri e manterranno le caratteristiche del territorio”. L’ultimo progetto di Fiorentino e Mario si chiama “Zero” e le protagoniste sono le Barbatelle di Solaris. Barbatelle nate in Germania dall’incrocio tra Vitis Silvestre (Labrusca – Amurensis) e Vitis Vinifera (Europea). Il carattere distintivo di queste varietà è la notevole resistenza alle malattie fungine portata dalla “silvestre” e la piacevolezza olfattiva e gustativa dovuta alla prevalenza delle varietà Europee all’interno dell’incrocio. Con questa uva Pojer e Sandri creano lo Zero Infinito. Un vino metodo ancestrale a zero impatto chimico in campagna e in cantina, risultato di ottant’anni di lavoro di ricerca e trentanove vendemmie in cantina a Faedo. “Un prodotto fragrante, dissetante, leggermente aromatico e di una grande bevibilità. Leggermente frizzante e col fondo” così lo descrive Mario Pojer. Pojer e Sandri, però, non significa solo grandi vini ma anche distillati e aceto prodotti a partire da materie prime della regione e in gran parte prodotti in azienda. La passione per la ricerca e la qualità e l’amore per la propria terra e il proprio lavoro di Pojer e Sandri non si è mai spenta. Grandi prodotti sono in arrivo!

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