consigli Lambrusco

Il Lambrusco, vino rosso frizzante per eccellenza, è un emblema dell'ospitalità e della convivialità emiliana, un nettare degli dèi che incarna la vivacità e il carattere brioso di questa terra. Con la sua inconfondibile effervescenza e la sua versatilità, questo vino ha conquistato i palati di tutto il mondo, diventando il vino italiano più esportato e un simbolo dell'eccellenza enologica del Bel Paese. Ma il Lambrusco non è solo un vino da festa: è un vino che si presta a diverse occasioni, dall'aperitivo al pasto, grazie alla sua capacità di abbinarsi a una vasta gamma di piatti, dai salumi ai formaggi, dai primi piatti ai secondi di carne. Scopriamo insieme che tipo di vino è il Lambrusco, il vitigno, esploriamo il territorio di origine e i segreti della sua produzione.

Storia del Lambrusco

Le radici del Lambrusco affondano nella notte dei tempi, intrecciandosi con la storia stessa dell'Emilia e testimoniando la profonda connessione tra questo vino e il suo territorio. Semi di vite silvestre risalenti all'età del bronzo, rinvenuti nelle "terremare" del fiume Po, dimostrano la presenza di questo vitigno già in epoca preromana, quando le popolazioni locali ne apprezzavano le qualità uniche. Virgilio, Catone, Varrone e Plinio il Vecchio, nelle loro opere, ci regalano preziose informazioni sulla vitis labrusca, descrivendone le caratteristiche, gli usi e le proprietà benefiche. I Romani, infatti, non solo apprezzavano il Lambrusco per il suo sapore e la sua versatilità, ma lo consideravano anche un rimedio per refrigerare gli ardori del corpo nelle malattie. Inoltre, grazie a un'ingegnosa tecnica di rifermentazione in anfora, i Romani erano in grado di produrre Lambrusco frizzante, anticipando di secoli la moderna tecnica di produzione.

La culla del Lambrusco è l'Emilia, in particolare le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova. Qui, su una superficie di 8.000 ettari, si coltivano le principali varietà: il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce e il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, ognuna con caratteristiche uniche e inconfondibili.

Perché il lambrusco è frizzante?

Il Lambrusco deve la sua inconfondibile effervescenza al processo di rifermentazione, che può avvenire in bottiglia o in autoclave. In passato, la rifermentazione in bottiglia era la tecnica più diffusa: il vino base, imbottigliato prima della fine della fermentazione, veniva lasciato riposare in cantina durante l'inverno. Con l'arrivo della primavera e l'aumento delle temperature, la fermentazione riprendeva, producendo anidride carbonica che, non potendo fuoriuscire dalla bottiglia, si scioglieva nel vino, creando le caratteristiche bollicine.

Oggi, la maggior parte dei produttori utilizza il Metodo Charmat, che avviene in grandi recipienti di acciaio pressurizzati chiamati autoclavi. Il vino base viene addizionato di lieviti selezionati e zuccheri, che innescano una seconda fermentazione. L'anidride carbonica prodotta durante questo processo rimane intrappolata nel vino, conferendogli la sua frizzantezza. Una volta terminata la rifermentazione, il vino viene filtrato e imbottigliato sotto pressione, pronto per essere gustato. Il Metodo Charmat, oltre a essere più rapido ed economico rispetto alla rifermentazione in bottiglia, permette di ottenere un Lambrusco con un perlage più fine e persistente, caratteristiche molto apprezzate dai consumatori. Inoltre, consente di controllare meglio la quantità di zuccheri residui, permettendo di produrre Lambrusco secco, amabile o dolce, a seconda delle preferenze.

Le diverse tipologie di Lambrusco e i migliori abbinamenti

Il Lambrusco non è un vino unico, ma una famiglia di vini, ognuno con la sua personalità e il suo carattere distintivo, frutto della combinazione tra vitigno, terroir e tecniche di vinificazione. Vediamo insieme le denominazioni più pregiate e i migliori Lambrusco per assaporare questo vino nella sua massima espressione distinguendo tutte le sue incredibili sfumature.

 

Il Lambrusco di Sorbara DOP 

Dal colore rosato tenue e dai profumi delicati di violetta, ciliegia e frutti rossi, è perfetto per accompagnare piatti leggeri come la pasta al ragù bianco, i tortellini in brodo e il pesce alla griglia.

La bottiglia che vi consigliamo per questa tipologia di Lambrusco è il Medici Ermete Carezza Metodo Classico Lambrusco di Sorbara DOC,  un'autentica espressione di raffinatezza e finezza. Questo vino è animato da un perlage fine e persistente. Al naso, sprigiona un bouquet complesso e seducente, con note delicate di fragoline di bosco, lamponi freschi e fiori di violetta, accompagnate da un sottile sentore di crosta di pane, tipico della rifermentazione in bottiglia. Al palato, si rivela fresco, asciutto e sapido, con una piacevole acidità che bilancia la delicata dolcezza del frutto. La sua effervescenza cremosa e persistente accarezza il palato, lasciando una sensazione di pulizia e piacevolezza. Un vino ideale per aperitivi, antipasti leggeri e piatti a base di pesce, ma anche per accompagnare momenti di relax e convivialità.

 

Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP  

Si distingue per i suoi profumi intensi di mora, lampone e frutti di bosco, e dal colore rosso rubino intenso si sposa alla perfezione con pietanze saporite e sostanziose come lasagne al forno, arrosti di carne rossa e formaggi stagionati. Di questa pregiata tipologia di Lambrusco te ne consigliamo ben 3 etichette davvero interessanti. Il primo è il Cleto Chiarli "Vigneto Cialdini"Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC. Al naso, si dispiega un bouquet complesso e avvolgente, dominato da aromi intensi di frutta rossa matura, come mora, ciliegia e prugna, arricchiti da note speziate di pepe nero, liquirizia e chiodi di garofano. In bocca risulta corposo, strutturato e persistente, con tannini morbidi e vellutati che si fondono armoniosamente con la freschezza e la sapidità tipica del Lambrusco. La sua effervescenza vivace e persistente accompagna un finale lungo e appagante, con un retrogusto di frutta rossa matura e spezie. Un vino ideale per accompagnare piatti saporiti e strutturati, come arrosti, brasati, selvaggina e formaggi stagionati. La seconda bottiglia che ti consigliamo per questa categoria proviene dalla stessa cantina ed è il Cleto Chiarli Lambrusco del Fondatore DOC. Si tratta di un Lambrusco che si apre con un bouquet fruttato e invitante, con note di ciliegia, mora, prugna e ribes nero, accompagnate da sentori di violetta e spezie dolci. Al palato, si rivela morbido, equilibrato e piacevolmente fresco, con una buona struttura e tannini morbidi con un finale lungo e fruttato, con un retrogusto di mandorla amara. Un vino versatile, ideale per accompagnare salumi, formaggi stagionati, primi piatti al ragù e carni alla griglia. La terza etichetta è il Villa Di Corlo Corleto Lambrusco. Il suo profumo è complesso e invitante, con note di frutti di bosco maturi, come mora, mirtillo e lampone, accompagnate da sentori di violetta, spezie dolci e una leggera nota balsamica. si rivela secco, corposo e strutturato, con tannini presenti ma ben integrati, che conferiscono al vino un carattere deciso e persistente. La sua effervescenza vivace e cremosa bilancia la struttura tannica, creando un'armonia di sapori e sensazioni. Un vino ideale per accompagnare piatti della tradizione emiliana, come salumi, gnocco fritto, primi piatti al ragù e carni alla griglia.

 

Il Lambrusco Salamino di Santa Croce DOP

Si caratterizza per il colore rosso rubino brillante e per il suo profumo fruttato e speziato: è ideale con primi piatti a base di carne, salumi emiliani e formaggi semi-stagionati.

 

Il Lambrusco di Modena DOP

Ottenuto da un uvaggio di diverse varietà di Lambrusco, si distingue per i suoi riflessi violacei e il suo profumo intenso di frutta rossa matura, viola e spezie. È un vino versatile, che si abbina a una vasta gamma di piatti, dai primi ai secondi, dai formaggi ai dolci.

 

Il Lambrusco Maestri

Coltivato principalmente nelle province di Parma e Reggio Emilia, è apprezzato per la sua capacità di dare colore, tannicità e corpo al vino. Un esempio eccellente è il Lambrusco Otello delle Cantine Ceci, pluripremiato e riconosciuto come uno dei migliori Lambruschi in assoluto, grazie alla sua struttura complessa e ai suoi aromi intensi di frutta rossa matura, spezie e liquirizia.

Lambrusco secco o amabile? Scopriamo le differenze

La scelta tra Lambrusco secco e amabile dipende dal gusto personale e dall'abbinamento con il cibo. Il Lambrusco secco, con il suo residuo zuccherino inferiore ai 12 g/l, è ideale per accompagnare piatti saporiti e strutturati, come salumi, formaggi stagionati, primi piatti al ragù e carni rosse alla griglia. La sua freschezza e la sua acidità bilanciano la grassezza e la sapidità di questi piatti, creando un'armonia di sapori. Il Lambrusco amabile, con un residuo zuccherino tra i 12 e i 45 g/l, è perfetto per accompagnare piatti più delicati e dolci, come torte salate, risotti ai frutti di mare, carni bianche e dessert a base di frutta. La sua dolcezza bilancia l'acidità di questi piatti, creando un equilibrio di sapori. Possiamo concludere che se il Lambrusco secco è più versatile e si abbina a una più ampia gamma di piatti, il Lambrusco amabile è più indicato per occasioni speciali e per accompagnare dolci e dessert.

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